Il cavolo è oggi comunissimo negli orti e nei campi ed era conosciuto sin dai tempi dei Faraoni, dei Romani e dei Greci. Il medico Crisippo, vissuto nel 4° secolo A.C., scrisse un volume sul cavolo decantandone le sue proprietà. Ma molti altri personaggi famosi della storia ne parlarono benissimo descrivendo le sue attività curative.
Il cavolo in effetti, ad un attento esame, presenta molti minerali e vitamine perciò è rimineralizzante, depurativo, antianemico, vitaminizzante e ricostituente in generale. Essendo inoltre molto ricco di fosforo risulta utile come alimento nei periodi di maggior sforzo cerebrale dovuto sia agli studi, sia a maggior stress psichico per superlavoro. Un buon cuoco/a sa che può cucinare il cavolo in svariate maniere senza stancare i propri familiari. Mangiato crudo però, tagliandolo finissimo e addizionandolo di succo di limone, mantiene inalterate le sue proprietà sia come nutrimento sia come ricostituente.
E’ utile sapere che il cavolo di per sè è di facile digestione e diventa pesante per lo stomaco se cotto a lungo e con molti intingoli. Per eliminare l’ebbrezza dell’alcool è sufficiente fare uno sciroppo con succo di cavolo rosso crudo aggiungendovi del dolcificante naturale in eguale proporzione e somministrarlo a cucchiai. Sono sufficienti pochi cucchiai a fare scomparire l’ebbrezza alcolica. Teofrasto e Plinio scrissero che fra il cavolo e la vite vi è tanta inimicizia che se, si pianta un cavolo vicino ad una vite, le radici di questa si allontanano da quelle del cavolo. Anche Aristotele lodava questo ortaggio per tale virtù. Ancora oggi non è ben chiaro per quale dei suoi elementi minerali, o per quale enzima o vitamina, il cavolo possa essere così di valido aiuto come antidoto dell’alcool. Non dobbiamo dimenticare che il cavolo è anche di valido aiuto, usato esternamente, per guarire piaghe, ferite, varici, ulcera. L’acqua di cottura del cavolo contiene molto zolfo ed è utile per fare impacchi curativi in molte infezioni dell’epidermide. Attraverso lo studio dei costituenti e dell’azione curativa del cavolo abbiamo una spiegazione di alcune sue proprietà quando viene somministrato oralmente, ma non siamo ancora riusciti a spiegarci i principi della stupefacente efficacia della foglia di cavolo nelle applicazioni esterne. Le guarigioni ottenute con il cavolo nel corso dei secoli potrebbero essere elencate all’infinito. Il cavolo scottato nell’acqua leggermente salata e acidulata con aceto di mele è lassativo, mentre se si cuoce a lungo è astringente. E’ anche diuretico. Il cavolo rosso è pettorale, indicato nella tisi e nelle pleuriti. Per tutti i malati delle vie respiratorie, il Dr.Chonnel nel suo Abrègè des plantes usuelles (1782), raccomanda il brodo di cavolo con aggiunta di mele di acacia.
Applicazioni di foglie di cavolo per uso esterno:
– Screpolature e geloni
– Contusioni
– Piaghe diverse
– Scottature
– Febbri eruttive (deve essere applicato nella zona)
– Affezioni vascolari
– Emorroidi
– Infezioni di ogni natura
– Nevralgie reumatiche
– Coliche nefritiche
– Emicranie, cefalee
– Affezioni gastro intestinali, vescicolari epatiche
– Affezioni pneumo-polmonari: raffreddori bronchiti, pleuriti, asme
– Morsicatura di animali
[InviaMessaggio]