Musicoterapia per l’Alzheimer –
Da un articolo della dottoressa neuropsicologa e psicoterapeuta Emanuela Pasin:
“L’Alzheimer e’ una malattia neurologica degenerativa, che colpisce le persone in eta’ senile, purtroppo e’ sempre più frequente nel mondo occidentale ed e’caratterizzata da una lenta e progressiva perdita della memoria e della coscienza della persona.
Se nel primo stadio della malattia si ha una leggera confusione mentale e qualche amnesia, nel secondo e terzo stadio la persona diventa molto confusa, angosciata e puo’ essere molto agitata.
Per capire meglio l’utilità della musica per questa malattia immaginate di trovarvi improvvisamente in un paese straniero in cui non conoscete nulla: non sapete orientarvi, non parlate la lingua, non capite quando le persone vi parlano, nè capite i loro modi di fare e di essere, niente in questo luogo vi è familiare, in questa drammatica fatalità, molto simile alla condizione del malato di Alzheimer, sicuramente sareste assaliti dall’ansia, dalla paura, non sapreste a chi chiedere aiuto e rapidamente vi raggiungerebbe la disperazione o il panico, agendo comportamenti, che a quel punto, sarebbero per voi difficilmente controllabili. Immaginate ora che in questa città in cui vi sentite persi, all’improvviso nell’aria si diffonda una musica dolce, rasserenante, melodiosa: la vostra anima si solleva dall’affanno, l’ansia si placa, cominciate a guardare il mondo intorno con occhi diversi, cullati dalle note, le vostre cellule cerebrali cominciano a vibrare in modo del tutto diverso, si crea un’armonia, una calma dentro di voi che vi permette di rilassarvi, di fluire con l’ambiente, di lasciare andare la paura, non vi sentite più soli ma avete la sensazione che qualcuno si prenda cura di voi, si sia accorto del vostro disagio…il vostro atteggiamento interno cambia e quindi anche il vostro umore e la vostra lucidità mentale migliorano.
Spiegato in modo molto semplice, questo è l’effetto che produce la musica per il malato di Alzheimer. Le musiche che ho selezionato e sperimentato per più di 10 anni in un Reparto Protetto per Alzheimer ad alta intensità di disturbi comportamentali, mi hanno permesso di trasformare l’umore triste in una gioiosa serenità sui volti dei pazienti, l’agitazione in danza, mi hanno aiutato a canalizzare la confusione in momenti di concentrazione, hanno permesso ai miei pazienti di superare la disperazione dovuta all’amnesia e hanno insegnato a noi operatori e familiari a rimanere nel qui ed ora, apprezzandolo come un momento sacro, godendo della compagnia e della gioia di ogni istante, nonostante la malattia.
Le musiche sono fondamentali per poter fare riabilitazione, senza di esse non sarei riuscita a svolgere un buon lavoro terapeutico con questi malati, perchè troppo alterati e quindi poco disponibili alle proposte riabilitative e alla relazione con me.
La musica ha un potere straordinario per la guarigione e l’armonizzazione della mente, ne erano convinti fin dal Rinascimento quando Marsilio Ficino sosteneva “La musica è la medicina dell’anima, il doppio sonoro della vita ben temperata”.
La musicoterapia è una forma di terapia oramai ampiamente riconosciuta per la cura della malattia di Alzheimer, certo non risolve completamente una sindrome così grave e complessa ma permette, a volte meglio dei farmaci, di ridurre i disturbi del comportamento (apatia, agitazione, ansia, panico e aggressività) e migliora molto le relazioni tra i familiari, operatori sanitari e il malato, facilita e predispone ad un contatto umano più sereno e armonioso.
E’ uno strumento a mio avviso indispensabile, perchè con un costo esiguo ha un’efficacia straordinaria, penso che tutti, familiari, operatori, medici, terapeuti e strutture per anziani dovrebbero esserne provvisti per riuscire a creare ambienti più sereni, accoglienti e per ridurre la paura dei loro pazienti.“
Dr. Emanuela Pasin
Quanto detto dalla dottoressa Pasin lo posso confermare con la mia esperienza in quanto collaboro con la casa di riposo di Mezzolombardo (TN) dove le malattie della senilità o della mente in generale le vedo e le tratto con i miei interventi di Musicoterapia. Nel mio caso uso le Campane Tibetane e le Campane di Cristallo che inducono un profondo senso di pace, di calma e di trasporto. I pazienti esprimendosi a modo loro (non avendo più l’uso della parola o quasi) comunicano attraverso sguardi, sorrisi, atteggiamenti, la loro presenza. Fanno sentire che ci sono ancora! Magicamente il contatto con i famigliari o le persone care si intensifica e diventa più affettuoso e sereno.
Enzo de Ruvo
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