La vitamina C può aiutare i trattamenti del cancro a funzionare meglio, un nuovo studio lo prova.
I trattamenti contro il cancro sono spesso difficili per i pazienti e gli effetti collaterali possono essere spaventosi, tuttavia la vitamina C ha dimostrato di modificare sostanzialmente questa situazione.
Promotore indiscusso dell’ utilizzo della vitamina C, alla fine degli anni ’70, era stato Linus Pauling, due volte vincitore del premio Nobel (per la chimica nel 1954 e per la pace nel 1962) che proponeva alte dosi di acido ascorbico (vitamina C), secondo lui in grado di prevenire o trattare molti tipi di tumore.
Per questo sono tantissimi anni che si parla dei benefici della Vitamina C nei confronti del tumore, che sono scientificamente innegabili, ma a tutt’ oggi il 95% dei medici normalmente non la utilizza nei normali protocolli.
Tuttavia uno studio pubblicato su Cancer Cell può forse cambiare le carte in tavola in questo senso.
Infatti gli scienziati dell’ Università dell’ Iowa, affermano che somministrare alte dosi di vitamina C durante il trattamento può indebolire le cellule tumorali e renderle più vulnerabili agli effetti della chemioterapia e delle radiazioni.
Nello studio, che è stato progettato per determinare se la vitamina C in alte dosi fosse sicura, 11 persone con un tumore al cervello aggressivo chiamato glioblastoma sono state trattate con vitamina C per via endovenosa tre volte a settimana per quasi due mesi.
La dose è stata aumentata gradualmente mentre le persone sono state sottoposte a radioterapia, per garantire che una quantità sufficiente di vitamina C rimanesse nel sangue.
Le persone nello studio non hanno riportato effetti collaterali aggiuntivi o sintomi avversi associati alla vitamina, ma solo quelli associati alla chemioterapia e ai trattamenti con radiazioni normali.
Lo studio non era strutturato per valutare l’efficacia della vitamina C, ma i ricercatori hanno osservato che finora, metà delle persone nello studio erano vive quasi due anni dopo.
La sopravvivenza media per la malattia è generalmente intorno all’anno.
In uno studio separato progettato per ottenere un primo senso dell’efficacia della vitamina, i ricercatori hanno anche testato la vitamina C ad alto dosaggio in un gruppo di 14 persone con carcinoma polmonare non a piccole cellule.
Finora, il 93% delle persone che ricevono le infusioni di vitamina C stanno rispondendo alla chemioterapia e alle radiazioni, rispetto al 40% come normalmente avviene.
Non solo, oltre il 30% dei soggetti che hanno assunto la vitamina C mostrava anche segni di diminuizione della massa dei loro tumori e anche qui, di solito, solo il 15% al 19% delle persone che ricevono chemio e radiazioni vedono i loro tumori diventare più piccoli.
La vitamina C agisce sulle cellule sane come antiossidante, combattendo i radicali liberi formati da cose come luce solare, sostanze inquinanti e fumo.
Gli autori dello studio Douglas Spitz e il Dr. Bryan Allen, entrambi nel dipartimento di radiologia oncologica dell’Università dell’Iowa, ritengono che possa anche promuovere il danno ossidativo, ma solo nelle cellule tumorali.
I tumori sembrano avere livelli più elevati di stress ossidativo, che può produrre radicali liberi e questo promuove il rilascio di forme instabili di ferro, che reagisce con la vitamina C e provoca ulteriori danni alla cellula tumorale.
La parte interessante è che le particelle di ferro instabili sono uniche per le cellule tumorali e ciò le rende bersagli ideali per la vitamina C, che quindi può reagire con loro per causare più danni e distruggere la cellula.
La speranza è che l’associazione di grandi dosi di vitamina C con chemioterapia e radiazioni possa distruggere le cellule tumorali.
La vitamina C stressa le cellule tumorali già stressate, quindi l’ idea è quella di aumentare la dose di vitamina C all’ interno del tumore in modo da rendere più efficaci la radioterapia e la chemio.
Quindi sembrerebbe che un succo di arancia o una spremuta di limone sia importanti per la lotta contro il cancro, ma non è cosi, perchè le dosi utilizzate in questi studi non sono realizzabili con integratori.
In questo studio infatti sono state utilizzate dosi altissime, cioè dell’ ordine di grandezza maggiore della dose in un multivitaminico, circa da 800 a 1.000 volte.
Insomma si parla anche di decine di grammi al giorno.
Adesso l’ obbiettivo dei ricercatori è quello di continuare il lavoro del premio Nobel Linus Pauling per l’ uso della vitamina C nel trattamento del cancro e stanno progettando di continuare il loro lavoro per vedere se lo stesso lato debole è comune ad altri tipi di tumori: insomma trovare dei nuovi modi per rendere più efficaci le terapie antitumorali esistenti con l’ acido ascorbico è davvero una promettente area di ricerca.
Recenti studi, ad esempio, hanno scoperto che l’ assunzione di farmaci di notte potrebbe renderli più potenti contro il cancro al seno, dal momento che alcuni agenti attivi durante la veglia possono inibire il lavoro di alcuni farmaci.
Sono necessarie molte più ricerche e Spitz, per esempio, spera che tali strategie diventino argomenti di ricerca più popolari, in modo che più persone possano beneficiare dei trattamenti che stanno ottenendo. “Penso che questo tipo di lavoro possa rinascere”, dice.
Per quanto riguarda le dosi di vitamina C da assumere normalmente, non in caso di tumore, diversi studi hanno dimostrato che nel paleolitico ne assumevamo mediamente 3-4 grammi al giorno tramite i cibi, cosa che è attualmente è quasi impossibile da attuare per via delle diverse abitudini alimentari, la scarsa reperibilità e l’ abbassamento del 50% del contenuto di vitamina C nella verdura/frutta negli ultimi cento anni.
Quindi è buona abitudine assumere almeno 1-3 grammi al giorno tutto l’ anno e prendere alte dosi in caso di raffreddore, influenza,ecc.
Per quanto riguarda la scelta del prodotto giusto dovete considerare che la vitamina C è leggermente acida (infatti è chiamata anche acido ascorbico) e quindi è meglio assumerla nelle forme come calcio ascorbato, in modo da avere un effetto tampone per l’ acido, avendo cosi meno problemi gastrici e digestivi.
Infine state tranquilli, la vitamina C non da assolutamente nessun effetto collaterale nocivo: no, nemmeno la formazione di calcoli renali che tutti vi diranno….
Bibliografia: O2⋅− and H2O2-Mediated Disruption of Fe Metabolism Causes the Differential Susceptibility of NSCLC and GBM Cancer Cells to Pharmacological Ascorbate – Cancer Cell – Volume 31, Issue 4, p487–500.e8, 10 April 2017