Il Libro della Vita – Meditazioni quotidiane con Krishnamurti
Il Libro della Vita – Krishnamurti sostiene che la verità deve essere trovata vivendo. Il libro della vita contiene 365 meditazioni quotidiane.
Ogni tema viene sviluppato per sette giorni e viene fatta luce su 52 temi, tra i quali la libertà, la trasformazione dell’essere umano, la piena consapevolezza. Per chiunque si sia accostato alla saggezza e alla spiritualità di questo Essere straordinario, il libro della vita rappresenta un gioiello da scoprire giorno per giorno.
“La sofferenza non appartiene nè a voi nè a me. La vostra sofferenza personale è diversa dalla mia sofferenza o dalla sofferenza di un uomo che vive in Asia, in America, o in Russia? Le circostanze le situazioni possono variare, ma essenzialmente la sofferenza di un altro non è diversa dalla mia o dalla vostra. La sofferenza è sofferenza, non è mia o tua. Il piacere non è mio o tuo: è piacere. Quando hai fame, non c’è solo la tua fame, c’è la fame della intera Asia. Quando siete trascinati dall’ambizione, quando siete spietati, la vostra crudeltà non è diversa da quella dei politici che detengono il potere in Asia, in America o in Russia. Vedete, è qualcosa che noi non riusciamo ad accettare. Non vediamo che tutti costituiamo un’unica umanità, anche se operiamo in diverse sfere della vita, in aree diverse. Quando amate qualcuno, l’amore non è qualcosa che appartiene a voi.
Quando amate di un amore egoistico diventate oppressivi, possessivi, gelosi, ansiosi, brutali. Similmente, la sofferenza è sofferenza, non è vostra o mia. Non sto dicendo che la sofferenza sia qualcosa di impersonale, non lo sto affatto riducendo ad un’astrazione. Soffrire è soffrire. Quando mancano cibo, vestiti, un riparo, c’è sofferenza, non ha importanza che questo accada in Asia o in Occidente. Gli esseri umani che vengono uccisi o feriti in questo momento soffrono, non importa che siano Vietnamiti o Americani. Capire che la sofferenza non è vostra o mia, capire che non è qualcosa di impersonale, di astratto, ma è reale per tutti gli esseri umani, richiede una profonda acutezza e una visione globale. E’ la fine della sofferenza che porterà naturalmente la pace non solo dentro di noi, ma anche fuori di noi.”
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